La riapertura scelta azzardata: “È antieconomico: il Metropolitan, il Covent Garden e l’Opèra sono rimasti chiusi”
SANDRO CAPPELLETTO – PUBBLICATO IL 22 Luglio 2020 su www.lastampa.it
“Al Teatro Regio è in corso un’inchiesta, che sta procedendo piuttosto velocemente e ci auguriamo che la Procura dica quanto prima la parola finale. Ma da qui a gettare fango sull’intero sistema dei teatri d’opera ce ne corre. Non accetto questo gioco al massacro, in un momento difficilissimo anche per noi”.
Francesco Giambrone, 63 anni, è il presidente dell’ANFOLS, l’associazione che riunisce i responsabili delle fondazioni liriche italiane. A nome di tutti i soci prende posizione, qui per la prima volta, su una vicenda che sta avvelenando il mondo dell’opera. E prende spunto dagli accertamenti che coinvolgono l’ex sovrintendente del Regio di Torino, William Graziosi, indagato per corruzione e turbativa d’asta e accusato di aver favorito la Ariosi Management, un’agenzia che tutela gli interessi di cantanti, direttori e registi, alcuni consiglieri comunali a Venezia, Verona e Milano, intendono verificare la regolarità dei contratti di scrittura nei rispettivi teatri, sospettando analoghi privilegi verso altre agenzie. Il conduttore della trasmissione radiofonica La Barcaccia, e regista d’opera rappresentato dall’agenzia Stage Door, ha invitato a segnalare via mail, anche in forma anonima, episodi di corruzione, pressioni, molestie subite, parlando di “protervia mafiosa”.
Che cosa sta accadendo?
“Buttare fango sul sistema è uno sport tipicamente italiano. Non dovrebbe accadere che partendo da un’indagine che riguarda episodi singoli si punti al discredito di tutto il settore lanciando accuse gravi, non documentate, profondamente ingiuste, che stiamo facendo valutare dai nostri legali”.
A lei non risultano irregolarità?
“Faccio il sovrintendente da molti anni, prima a Firenze poi a Palermo, e so che quando realizziamo uno spettacolo, cerchiamo gli artisti adatti, con le date disponibili, e dai costi sostenibili rispetto ai nostri budget. Gli agenti lirici sono degli strumenti di questi progetti, non dei gangster. Non posso accettare dichiarazioni che ritraggono il nostro mondo come complice di un sistema mafioso. Questa sporcizia non ci appartiene. E subire tante….. continua a leggere su www.lastampa.it